Grazie, Salvino, mi hai fatto conoscere un ragazzo che non conosco, a tutto tondo geometrico. ( ho voluto evitare di dire a 360°).
Hai tratteggiato le sue capacità in modo egregio come tu sai fare, calandoti dentro di lui senza enfasi fuori luogo, senza aggettivi forzati che avrebbero fatto solo rumore sulla penna di altri, ma guardando tutto, col giusto distacco professionale e con tanta passione. Ho pure intravisto una buona dose di affetto. Tutto meritato a ben comprendere ciò che hai saputo dire di questo giovane ragazzo che, di tale appellativo, ha soltanto l’età. Leggo e riesco a comprendere quanta strada abbia già fatto, quanta ancora ne farà, quanto sia capace e volenteroso a merito anche di Mamma Claudia che ha saputo ben seminare instillando nel figlio – goccia dopo goccia – tutta la sua saggezza e l’amore di madre. Buono il seme…buono il frutto. A Davide che certo ha meritato i tuoi apprezzamenti non posso che aggiungere anche i miei assai più modesti ma sentiti, auspicando un futuro radioso, pieno di successi, senza “ubriacature da improvviso successo” evitando, come a molti giovani talenti purtroppo accade – di andare “fuori giri” cioè fuori da quei canoni che suggeriscono saggezza, moderazione, modestia al di là del successo, avendo contezza dei tuoi propri mezzi. Dimostra il tuo talento, senza disperdere la tua cultura. Lascia che siano gli altri a giudicare e quando i giudizi saranno sinceri, non pretestuosi, a te il compito di “aggiustare il tiro” quando e se obiettivamente lo riterrai opportuno.
Mi auguro e ti auguro, caro Davide, che tu possa sempre calcare palcoscenici di rilievo e che la vita di arrida con la consapevolezza di quanto faticoso sia procedere nel mondo della musica e dello spettacolo in senso lato. Sarai arbitro di te stesso anche in terra straniera, al di fuori del tuo “alveo” naturale e mi auguro che oltre alla Mamma, ai tuoi cari, ai tuoi Salvino Cavallaro, tu abbia anche il tuo “Angelo di Dio” che sia il “tuo custode” che ti “illumini e custodisca” perché a lui “affidato dalla pietà celeste”.
Che dirti altro…ho voluto chiudere da chierichetto prendendo a prestito parte della preghiera all’Angelo Custode – ancora oggi – di mia oratoriana memoria
Gianni